Nitrocharge 1.0 II
Premessa. Lanciate per la prima volta nell’estate del 2013 con lo slogan "Progettate per infiammare il gioco", le Nitrocharge 1.0 sono le scarpe da calcio che Adidas ha pensato e progettato per una categoria di giocatori ben specifica: i cosiddetti The Engine (il motore), ovvero quelli che corrono più degli altri, recuperano più palloni e che sono dotati di un’inesauribile energia dal primo all’ultimo minuto del match. Alcuni dei giocatori ritenuti essere di questa “specie” sono Dani Alves della Barcellona, Daniele De Rossi della Roma, Ezequiel Lavezzi del Paris Saint Germain, e Javi Martinez del Bayern Monaco. Adesso, ad un anno di distanza dal debutto ufficiale (avvenuto, come detto sopra, nell'estate del 2013) le Nitrocharge 1.0 sono riproposte in una nuova versione (le Nitrocharge 1.0 II), le quali, pur mantenendo un design molto simile a quello delle prime Nitrocharge, presentano una serie di modifiche sulla tomaia che innalzano, ancor di più, il livello di performance di questi eccezionali scarpini.
Tomaia. La tomaia delle Adidas Nitrocharge 1.0 rappresenta, senza ombra di dubbio, la componente più interessante ed originale di questi scarpini da calcio. Esattamente come nel vecchio modello, infatti, anche nelle nuove Nitrocharge 1.0 la tomaia è composta da ben 3 materiali diversi: più precisamente, abbiamo una sezione in pelle sintetica Hybridtouch nella parte anteriore, una sezione in mesh (ovvero in tessuto sintetico con struttura a rete) nella parte posteriore, e una sezione in gomma (denominata EnergySling) che separa l’Hybridtouch dal mesh. Come spiegato in occasione della recensione delle vecchie Nitrocharge 1.0, questa particolarissima composizione della tomaia a 3 materiali garantisce un pacchetto di benefits davvero molto interessanti. La pelle Hybridtouch, infatti, che è utilizzata anche sulle Predator LZ, è la pelle sintetica Adidas che più si avvicina alle caratteristiche della vera pelle naturale, per cui la sua presenza nella parte anteriore della tomaia garantisce grande comfort e buona sensibilità nel contatto col pallone, sia in fase di controllo che di tiro. In questa nuova versione, tra l'altro, la sezione in Hybridtouch è leggermente più ampia, e soprattutto, è completamente priva di qualsiasi cucitura, per cui si ha una superficie più liscia, con un conseguente miglioramento della percezione del pallone. E’ interessante notare, inoltre, come questa sezione in Hybridtouch presenti su un lato (quello interno, per la precisione) delle imbottiture “a strisce” che risultano utili sia per il controllo del pallone sia per la protezione del piede in caso di un pestone accidentale da parte di un avversario. Tali imbottiture erano presenti anche nelle vecchie Nitrocharge 1.0, ma con forme e posizionamenti differenti. Per quanto riguarda la parte posteriore della tomaia, questa è composta, come già detto sopra, in mesh, che è un tessuto sintetico super resistente e leggero, con struttura a rete. La presenza del mesh nella tomaia, fornisce, fondamentalmente, due grandi vantaggi: da un alto, permette di ridurre il peso complessivo dello scarpino, che difatti non supera i 238 grammi (che è un peso più che accettabile, in termini di leggerezza), e dall’altro garantisce anche un maggior il livello di traspirabilità, dando al piede una maggior sensazione di “freschezza”.
E’ importante sottolineare, inoltre, come nella parte posteriore, la sezione in mesh presenti dei cuscinetti imbottiti che sono utilissimi per la protezione del tendine d'Achille. Tali cuscinetti erano presenti anche nelle vecchie Nitrocharge 1.0, ma in questo nuovo modello coprono una superficie maggiore, arrivando fino alle zone laterali, ovvero in corrispondenza della parte inferiore della caviglia. Come chiaramente visibile dalla foto a destra, la protezione della parte posteriore del piede è completata dalla presenza di un robusto copri-tallone esterno. Appare ovvio, quindi, che si tratta di una scarpa da calcio particolarmente protettiva, ottima soprattutto per quei giocatori che, per un motivo o un altro, subiscono con maggior frequenza i tanto "odiati" tackle da dietro.
La terza (e ultima) sezione della tomaia delle Nitrocharge 1.0 è, come già detto sopra, la cosiddetta EnergySling, che è realizzata in gomma. Tale sezione era presente, anche nelle vecchie Nitrocharge 1.0, ma qui appare decisamente più ampia, e collocata in una posizione un pò più arretrata. Grazie alla presenza di questa speciale fascia “elastica”, il piede, in occasione di un cambio di direzione, non solo gode di una maggior stabilità ma usufruisce pure di un leggero “ritorno di energia” (da cui, appunto, il nome Energysling).Tale fascia, infatti, risulta dotata di un leggero grado di elasticità, per cui, in occasione di una sollecitazione laterale, genera un leggerissimo “effetto rimbalzo” in direzione del movimento, permettendo così di ottimizzare, in qualche misura, la propria reattività in campo. L’Energysling, comunque, risulta utile anche come elemento di controllo, non solo perché presenta una superficie ruvida, ma anche perché, essendo di materiale gommoso, ha una discreta capacità di assorbimento degli urti: in fase di controllo, quindi, permette, di "ammorbidire" l’impatto col pallone e di ridurre così, il rischio di strani rimbalzi. Sempre per ciò che concerne la tomaia, infine, è interessante notare come le 3 bande oblique che compongono il logo Adidas ai lati della scarpa, presentino una superficie ruvida, con delle linee in rilievo: questo piccolo accorgimento tecnico, per quanto irrilevante possa sembrare, risulta, invece, piuttosto utile poiché aiuta a migliorare il grip col pallone quando si esegue un controllo con l’interno o l’esterno piede. Appare ovvio, quindi, che si tratta di una tomaia particolarmente performante e studiata nei minimi dettagli.
Suola. Contrariamente a quanto visto sulla tomaia, che come spiegato sopra, presenta alcune differenze rispetto al vecchio modello, la suola delle nuove Nitrocharge 1.0 è rimasta del tutto invariata. E’ stata riproposta, quindi, la stessa suola SprintFrame delle vecchie Nitrocharge 1.0, che è realizzata interamente in TPU e prevede la presenza dell'alloggiamento per il sensore miCoach nella parte centrale. La configurazione di tacchetti è anch’essa rimasta invariata, ovvero la Traxion 2.0, che prevede 10 tacchetti triangolari + 1 romboidale nella parte anteriore. Come già spiegato in occasione della recensione delle vecchie Nitrocharge 1.0, tale configurazione di tacchetti garantisce un ottimo livello di performance: provando le scarpe in campo, infatti, si registra un eccellente livello di trazione e un’ottima dispersione della pressione esercitata dal piede contro i tacchetti. Questa configurazione, inoltre, dona alla scarpa anche una discreta "manovrabilità": nei cambi di direzione, cioè, la sua "rotazione" nel terreno risulta abbastanza agevole. Si tratta, quindi, di una configurazione decisamente efficace. Esattamente come nelle vecchie Nitrocharge 1.0, inoltre, anche in questa nuova versione la suola presenta la cosiddetta tecnologia EnergyPulse, che consiste in delle speciali bande plastiche “a zig zag”, collocate nella parte anteriore della suola. Lo scopo di tale tecnologia, sostanzialmente, è quello di generare un miglior “ritorno elastico”: in altri termini, la parte anteriore della suola, dopo ogni singolo piegamento, grazie a queste bande plastiche aggiuntive, tende a ritornare alla sua posizione d’origine un po’ più rapidamente di quanto possa fare una normale suola in TPU e ciò aiuta, in qualche misura, a potenziare la spinta contro il terreno (da cui appunto, il nome EnergyPulse). E’ importante sottolineare, comunque, che tale accorgimento tecnologico rende la parte anteriore della suola un po’ più rigida del normale: prima di poter sentire le Nitrocharge 1.0 in completa sintonia coi propri piedi, sono quindi necessarie alcune sessioni di allenamento e/o partite.
Calzata. Come spiegato in occasione della recensione delle vecchie Nitrocharge 1.0, queste scarpe sono caratterizzate da una calzata piuttosto particolare, poiché la parte anteriore e la parte posteriore della tomaia sono realizzate con materiali completamente diversi. Più precisamente, nella parte posteriore, per via della presenza del mesh, la scarpa calza in maniera abbastanza simile a quella di una scarpa da ginnastica, ovvero ben stretta al piede, ma non troppo. La parte anteriore, invece, ha una vestibilità decisamente più aderente, e ciò dipende anche dalla presenza della Energysling, la speciale banda elastica collocata trasversalmente nella parte anteriore della tomaia. E’ interessante notare, inoltre, come gli ultimi 3 passanti inferiori della zona di allacciatura siano attraversati proprio dalla Energysling: ciò significa che non appena stringiamo i lacci e completiamo il nodo, avviene, automaticamente, un ulteriore “stringimento” di tutta la parte anteriore della scarpa. Di conseguenza, è consigliabile stringere i lacci giusto quanto basta, senza esagerare, altrimenti la scarpa risulterebbe davvero strettissima. In termini di taglia, diciamo che, per coloro che sono dotati di piedi abbastanza snelli, la taglia standard va benissimo. Coloro che sono dotati di piedi a pianta medio-larga, invece, farebbero sicuramente meglio ad optare per mezza misura più grande.
Considerazioni finali. Esattamente come il precedente modello, le nuove Adidas Nitrocharge 1.0 sono le scarpe da calcio ideali per tutti coloro che desiderano un mix, perfettamente bilanciato, di protezione, trazione e leggerezza: si tratta, infatti, di scarpe molto protettive, discretamente leggere (238 grammi) ed eccellenti in termini di trazione. Sebbene l'Adidas le abbia progettate per una categoria di giocatori ben specifica (i cosiddetti The Engine, che generalmente sono i centrocampisti centrali), le Adidas Nitrocharge 1.0, sono, in realtà, scarpe che vanno benissimo anche per tante altre tipologie di giocatori, inclusi quelli che fanno della velocità la loro arma migliore. Cuadrado della Fiorentina, che indossa regolarmente le Nitrocharge 1.0, è forse l’esempio più evidente di come queste scarpe da calcio si adattino perfettamente anche alle esigenze di gioco dei giocatori rapidi, i quali, il più delle volte, optano invece per scarpe ultra leggere come le Nike Mercurial Vapor o le Adidas F50 adiZero. Facendo un confronto con le vecchie Nitrocharge 1.0, il livello di performance garantito da questi scarpini si è sicuramente innalzato: si ha, infatti, una maggior protezione grazie all’aggiunta di alcune imbottiture nella zona del tallone, si ha una miglior percezione del pallone in fase di controllo e tiro per via della maggior ampiezza delle sezione in Hybridtouch, e si anche un miglior livello di aderenza piede/tomaia grazie alla maggior larghezza della fascia elastica EnergySling. Nel complesso, quindi, le nuove Nitrocharge 1.0, seppur presentino una suola del tutto identica a quella del precedente modello, fanno registrare, comunque, un pacchetto di piccoli miglioramenti, che di certo non guastano.
Scritto il: 29 Ottobre 2014
da Francesco Patane'
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In sintesi
ADIDAS NITROCHARGE 1.0 II
caratteristiche tecniche: allacciatura asimmetrica, suola in TPU, tacchetti triangolari + 1 romboidale, tomaia in pelle sintetica Hybridtouch + mesh, peso 238 grammi
vantaggi principali: la scarpa offre un mix eccellente di protezione e leggerezza
note particolari: la scarpa é dotata di due speciali tecnologie (l'Energypulse e l'Energysling), che migliorano, rispettivamente, la reattivita' della suola in fase di scatto e il supporto del piede
prezzo di listino: 210€
valutazione utenti
Le versioni economiche:
NITROCHARGE 2.0 / 3.0/ 4.0
Le Adidas Nitrocharge 2.0 rappresentano la versione economica top delle Nitrocharge 1.0. In questo modello, la parte posteriore della tomaia (ovvero tutta la sezione in mesh) è praticamente identica a quella delle Nitrocharge 1.0, cosi come l’EnergySling, ovvero la speciale fascia in gomma collocata nella parte anteriore della tomaia. Le differenze più importanti, sostanzialmente, riguardano il copri-tallone esterno (che è decisamente meno rinforzato), la parte anteriore della tomaia (che è realizzata in pelle sintetica normale anziché in Hybridtouch) e la suola, che presenta la stessa configurazione di tacchetti delle Nitrocharge 1.0 ma senza tecnologia EnergyPulse e senza alloggiamento per il sensore miCoach. Peso: 283 grammi.
PREZZO DI LISTINO: 100€
Le Adidas Nitrocharge 3.0 rappresentano la versione economica intermedia delle Nitrocharge 1.0. In questo modello, la tomaia è realizzata interamente in pelle sintetica (senza mesh né Hybridtouch) e la fascia in gomma presente nella parte anteriore della tomaia (ovvero l’EnergySling) appare quasi come un puro elemento decorativo, senza alcuna funzionalità effettiva. La suola, invece, mantiene la stessa configurazione di tacchetti delle Nitrocharge 1.0, ma senza tecnologia EnergyPulse e senza alloggiamento per il sensore miCoach. Peso: 255 grammi
PREZZO DI LISTINO: 65€
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Le Adidas Nitrocharge 4.0 rappresentano la versione economica base delle Nitrocharge 1.0. Esattamente come le Nitrocharge 3.0, anche in questo modello, la tomaia è realizzata interamente in pelle sintetica (senza mesh né Hybridtouch) e la fascia in gomma presente nella parte anteriore della tomaia (ovvero l’EnergySling) appare come un puro elemento decorativo, senza alcuna funzionalità effettiva. La tomaia, inoltre, appare complessivamente meno robusta e rinforzata e la suola presenta una struttura diversa (pur mantenendo la stessa configurazione di tacchetti Traxion 2.0). Peso: 240 grammi
PREZZO DI LISTINO: 50€
disponibili su Amazon CalcioShop
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